Da parte della bisnonna ha origini di Montemiscoso, nata a Carrara ma costantemente in montagna nella seconda casa di proprietà della famiglia.
Non ho deciso io di stabilirmi qui. C’è stata una serie concatenata di eventi avvenuta in modo naturale che ha fatto sì che io sia stata inglobata, trattenuta dal territorio. Non è stata una cosa improvvisa, ma giorno dopo giorno con un progetto, un incontro, un pretesto ho realizzato di aver terminato il mio periodo da pendolare tra la montagna e Carrara.
Per me la montagna è sempre stata a casa. Vivevo il fatto di dover scendere a Carrara per la scuola come una sorta di transumanza. Casa mia era Montemiscoso. Sono proprio innamorata di questo mio territorio e il fatto di restare e cercare valorizzarlo lavorandoci e creando progetti, è stata una scelta che è arrivata spontaneamente e che ha permesso di radicarmi. Un giorno, una epifania: mi sono resa conto di tutto, e non sono riuscita a formulare altro se non una esclamazione del genere toh sono ancora qui, non me ne sono andata!
Le coincidenze, il trovarsi nel posto giusto al momento giusto questo è stato il filo conduttore della mia vita per un lungo periodo. Sottolineo mi sento fortunata, la mia formazione è piuttosto particolare e nell’anno in cui ho sviluppato la mia tesi di laurea cadeva il centenario dello Statuto di Vallisnera. Questo è il motivo per cui ho iniziato le prime collaborazioni con il territorio, anche attraverso eventi, e da li si sono susseguite varie opportunità lavorative basate sui miei studi. Mi rendo conto di essermi impegnata, e molto anche, per far continuare questo flusso positivo, una continua ricerca dell’equilibrio bilanciato tra formazione e lavoro portati avanti in contemporanea. Subito nessuno mi conosceva… ad oggi sono passati 18 anni, sono diventata maggiorenne in questo percorso da pendolare al contrario e mi sento ben radicata.
E, cosa bellissima e rara, continuo a scegliere di restare in alta quota nonostante mi arrivino allettanti proposte soprattutto dalla pianura.
La mia occupazione mi divide tra progetti molto diversi tra di loro: dalla coltivazione dello zafferano, il lavoro all’ufficio turismo dell’Unione dei Comuni, Amministratore Comunale e varie associazioni. Grazie a questa mio essere multitasking sono approdata nel progetto Reinventa. Conosco bene Cecciola, la sua realtà e le sue persone da molti anni e questo anche grazie ai miei studi. Essere coinvolta e dare una mano alla supervisione dei contenuti per la parte che si occupa del museo diffuso della Valle dei Cavalieri è un piacere e ancora di più lo è vedere che la rete che si sta creando funziona. Sono certa che tutto questo funzionerà anche per chi non conosce il territorio, per cui fungerà da richiamo perché un progetto così non è mai stato portato avanti, sarà un biglietto da visita per una realtà suddivisa tra due province con una storia di oltre 1200 anni, tutta riportata nello Statuto, che ho avuto la fortuna di ritrovare in originale alcuni anni fa, e pubblicato e reso accessibile ai tanti con narrazioni assolutamente attuali, si parla infatti di violenza sulle donne, di giochi d’azzardo e lupi.
Abbiamo unito dei puntini su di una mappa per creare un percorso circolare, una sorta di percorso esperienziale in modo che un turista si possa orientare al meglio e possa poter apprezzare tutto ciò che di meraviglioso ha il nostro territorio.