Responsabile di alcune categorie di prodotti per un’importante casa di moda. Dopo la Bocconi, Parigi lo sceglie e da 5 anni vive e lavora in Francia. Quando rientra in Appennino l’aria di casa lo porta ad oziare, mangiare e a vivere la famiglia. Lo abbiamo incontrato a novembre e i ragazzi dell’Istituto Nelson Mandela di Castelnovo ne’ Monti lo hanno intervistato. Qui un approfondimento.
Parigi mi ha scelto. Dopo l’università avevo intenzione di integrare il mio curriculum con qualcosa di internazionale, ero rivolto verso paesi anglofoni e la Francia non era minimamente nei miei pensieri.
Nel 2014 mi viene proposto uno stage in Givenchy. Il primo colloquio a luglio con le risorse umane e verso fine agosto la telefonata di conferma: nell’arco di tre giorni mi sono ritrovato letteralmente catapultato in un’altra realtà. Trovare una sistemazione, entrare in un meccanismo complesso come quello di una grande casa di moda in così breve tempo è stato difficilissimo.
Continuo a stupirmi ogni giorno della fortuna che ho avuto e sono grato per tutte le persone che ho incontrato durante il mio cammino. È stata molto dura all’inizio, ma la metropoli che mescola odori, colori e culture mi ha permesso di guardare al mondo e a tutte le opportunità che ti offre.
Solamente 10 anni fa ero a Castelnovo ne’ Monti, già sognavo di fuggire ma non avevo idea di che cosa avrei fatto nella vita. Oggi lavoro in Place de la Concorde. La routine mi porta a bruciare le giornate, a correre e a non accorgermi di quello che ho intorno. Mi obbligo però a fermare il mio pensiero, delle soste di alcuni secondi: attimi in cui fuori dalla metropolitana, apro la mente, sento il suono della città, e vedo persone che da tutto il mondo raggiungono il luogo per visitarlo, per vederne i monumenti.
In quel momento ho la vertigine. Un forte giramento di testa, un brivido in cui in cui vedo dall’esterno lo scorrere della mia vita, e realizzo: sono a Parigi, vivo e lavoro a Parigi.
Ho un rapporto di odio e amore con la Francia. Non l’ho scelta, ma c’è un legame fortissimo con lei. Ho trovato l’amore, un lavoro che mi gratifica altamente e mi permette di viaggiare. Nella mente ho ancora le proporzioni di Castelnovo ne’ Monti. E fatico a rendermi conto di tutta la strada che ho fatto. Dopo anni di forte rifiuto sto recuperando le mie radici: sono cresciuto in una realtà piccola e non riesco a liberarmene, ma tutto ciò mi serve da contrappeso: mi tiene ben saldo durante gli slanci di curiosità che ho verso nuove avventure, a volte davvero impossibili, e sorrido ripensando a come mia madre ogni volta commenta: sei sempre in continua ricerca di cose nuove, diverse, ambiziose, sei sempre insoddisfatto!