Castelnovo Monti – Toronto, Canada
A vent’anni, finite le scuole superiori e il servizio di leva, mi sono ritrovato sul divano di casa senza progetti. Ero cresciuto con il pensiero che una volta uscito da scuola sarei finito direttamente a lavorare in banca. Presto, mi resi conto che non era così facile e forse non era nemmeno la mia aspirazione.
Per una serie di coincidenze, grazie ad un corso Ifoa e uno stage di 3 mesi, mi trovai a dover prima affiancare e poi sostituire la figura dell’area manager di una ceramica di Sassuolo e senza volerci pensare troppo fui catapultato in una realtà completamente diversa da ciò che avevo vissuto fino a quel momento.
New York, Boston, Montreal, Toronto, Detroit, Chicago e Minneapolis, tutto in macchina e con valigie di campioni ceramici al seguito. Conoscenza della lingua inglese, praticamente pari a zero. Esploravo il mondo, ma la mia base era Castelnovo ne’ Monti.
In una vacanza ho conosciuto mia moglie, lei all’epoca viveva in Korea. Filippina, con i genitori in Canada. Dopo un anno abbiamo deciso di sposarci e abbiamo scelto il Canada come casa anche perché già da anni era un mio territorio di lavoro.
I primi due anni li ho vissuti con un limite grandissimo: la cadenza delle otto settimane. Riuscivo a riconoscermi canadese solo per due mesi consecutivi, poi il blocco, notti in bianco, giornate in cui non mi era possibile articolare frasi in inglese corretto e inappetenza: mi mancavano le montagne, il caffè e gli amici come l’aria. Mi era assolutamente necessario rientrare, tra i monti.
Solo quando sono nate le bambine sono riuscito a mettere radici.
Ora, dopo anni di super lavoro ho scelto un ritmo diverso: sono un libero professionista, rappresentante in esclusiva di ceramiche italiane su territorio canadese e riesco ad assecondare l’esigenza di tornare con più frequenza, ad organizzarmi e passare con le bambine i due mesi estivi in Italia per agevolare il rapporto con i nonni, che non amano viaggiare.
Più passano gli anni e più sento la necessità di rigenerarmi in questa natura, sia mentalmente che fisicamente. Chi lo abita, Castelnovo ne’ Monti, lo deride perché non riesce a vederlo con gli occhi di chi vive lontano o di chi viene da fuori e che puntualmente ne rimane estasiato.
Qui c’è il mio equilibrio, qui ho le vere amicizie, ritrovo i riti e le persone con cui sono cresciuto.
Il sogno non è quello di tornare, anche se sono consapevole che le mie figlie presto intraprenderanno la loro strada, studi ed esperienze lontano dal Canada e culturalmente noi italiani siamo molto legati al nido. Per fortuna me ne sono reso conto in tempo: vivere le mie figlie ora è quello che mi rende più felice, e viverle sotto la Pietra insieme ai miei genitori, ancora di più.