Castelnovo ne’ Monti – Brno, Repubblica Ceca
Venticinque anni di ricerche, di cambiamenti e di crescita. Un ritorno alle radici di una vecchia passione che gli ha permesso di concretizzare il sogno della sua vita.
A fine 1992 ero ad un punto di svolta: avevo venduto il bar Bellini, uno dei più rinomati di Castelnovo. Ho deciso con mia moglie di fare una piccola vacanza a Brno per raggiungere mia sorella ed è stato amore a prima vista, mi sono letteralmente innamorato della città, dell’aria che si respirava, del fermento tra le persone. Ogni giorno nascevano nuove attività dopo periodo molto lungo del regime comunista.
Sono emigrato cominciando con una piccola attività di import-export. Sarei riuscito a fare grandi cose se avessi saputo come muovermi, se avessi avuto più dimestichezza con la lingua: comprendevo solamente le parole radio e volante, che hanno la stessa pronuncia. Ogni giorno al bar ordinavo mucca viennese e non caffè viennese. Diciamo che il barista è stato il mio primo insegnante, ho imparato parlando e sbagliando.
Ho conosciuto la mia attuale moglie, oggi abbiamo tre figli, tutti maschi. Sono riusciti a coniare una terza lingua, un mix di italiano e ceco. Studiano inglese e tedesco. Alcuni giorni fa li ho sentiti parlare: “Come si dice verde in italiano?”, “Green!”. È bellissima questa cosa, hanno una grande fortuna.
Qualche volta uso espressioni in dialetto e loro mi guardano come se fossi un ufo. Con i nonni hanno un rapporto sporadico ovviamente, ma quando si ritrovano vivono momenti molto intensi. Ora i nonni sono qui per passare le festività natalizie, resteranno per un mese e mezzo.
Qui facevo l’agente per conto di una ceramica sassolese per Repubblica Ceca e Slovacchia; l’ho fatto per 20 anni, poi ho detto basta. Ho ripescato la vecchia passione della cucina e con la liquidazione ho aperto il mio ristorante italiano: Trattoria Castellana. Punto a promuovere la genuinità del cibo italiano. Il pane, la focaccia e la pasta sono rigorosamente fatti in casa, all’emiliana. Spaghetti, penne, vengono trafilati sul momento, pasta all’uovo e di grano duro, lasagne tortelli e pasta ripiena.
Uso prodotti di eccellenza e gli ingredienti sono di altissima qualità: il formaggio Parmigiano Reggiano e i salumi li importo direttamente da Castelnovo. Qui mangiamo come a casa. Il ristorante sta andando molto bene e siamo diventati il punto di riferimento della cucina italiana in Repubblica Ceca con prodotti esclusivi. Quando le reti televisive nazionali vogliono parlare di cucina italiana mi vengono a cercare. Nell’ultima puntata di buona mattina ho fatto da zero i cappelletti e nelle precedenti mi sono esibito con tortelli e lasagne emiliane: artigianato gastronomico.
Quando rientro in Appennino con amici tutti rimangono entusiasti: la Pietra di Bismantova, il paesaggio, la natura e il turismo non di massa disegnano un ritratto vero e non commerciale dell’Italia. La piccola trattoria del centro storico, il caffè preso al bar sono abitudini talmente distanti per chi è abituato a vivere in città grandi come Brno o Praga che si sente come catapultato in un film di Fellini.
Il ritorno è come rientrare nell’acquario, tra pareti che circondano e ti proteggono. Vedo però che per tante persone il mondo finisce laddove c’è il confine mentale dell’acquario. Amo la sensazione del ritorno a casa, le mie radici sono a Castelnuovo, ma forse ho una idea di un paese che non esiste più, è come un sogno.
Tutto è cambiato. Io sono cambiato. Qui mi sento ceco, ma non lo sono e in Italia mi sento straniero.